sabato 25 giugno 2011

Lettera aperta al Commissario prefettizio dr. Vincenzo Greco

Lettera aperta al Commissario prefettizio dr. Vincenzo Greco

Chiarissimo dr. Greco, quale portavoce della lista civica Volare mi permetta di farle i nostri migliori auguri per il compito che si è assunto e che, lo Stato, le ha voluto affidare in un momento politico particolare nella vita della nostra cittadina. Avevamo  auspicato un periodo di silenzio dopo la caduta della giunta affinchè tutti, vincitori e vinti (ognuno di noi è vincitore e vinto), potesse riflettere su ciò che è accaduto, fare autocritica, se necessario (e lo è), per poter poi uscire da un’esperienza almeno con la forza delle convinzioni, delle ragioni e dei torti, insomma fare di un periodo della vita della nostra città un piccolo mattone da conservare e da utilizzare per ricostruire. Avremmo voluto che si evitassero i commenti da post-partita (come li abbiamo definiti) che hanno il solo merito di creare audience ma il grande difetto di non essere obiettivi, di risentire di tutti i meccanismi della nostra visceralità, di non essere stati digeriti dalla nostra mente a freddo e quindi addirittura, spesso, cattivi. Ed, invece, Il nostro appello è andato perso ed ecco che Lei ha potuto leggere, dalle dichiarazioni di alcuni, della presenza a Minturno di delinquenti, disonesti, mostri ed altro. E’ facile dare le colpe a qualcuno, inventarsi motivazioni illusorie senza costrutto, inculcare nella testa della gente il complotto, il malaffare, la solita politica del singolo egoismo. Proseguire su questa strada vorrebbe dire trasformare le prossime elezioni in uno scontro tra da due fazioni: i Guelfi ed i Ghibellini. I primi che sostenevano il papato e i ghibellini l'Imperatore ma, alla fine, la loro lotta favorì il costituirsi delle signorie, così come questo muro contro muro certamente non potrà giovare nell’esame attento di persone e programmi futuri. Ci creda, la nostra linea politica, quella della lista Volare, nata all’indomani delle elezioni, è stata sempre improntata al rispetto della democrazia ed alla ricerca del bene e del giusto per il nostro paese. Abbiamo difeso il voto dei minturnesi, abbiamo rinunciato alle poltrone, abbiamo lavorato per un scarno, ma crediamo efficace,  programma da realizzare insieme e non in opposizione alla maggioranza per la necessità di operare per la risoluzione dei problemi, peraltro, contro il parere di molti; abbiamo cercato di creare negli altri gruppi il senso della discussione politica e non del facile negativismo e tutto questo non ha sortito risultati anzi è stato scambiato per interesse personale. Basterebbe la nostra storia politica e quella del nostri esponenti e del nostro Coordinatore, avvocato Maurizio Faticoni, per rigettare le accuse. Proprio nel rispetto del mandato conferitoci alle elezioni (60% al centrodestra) abbiamo operato non potendo sottacere i malumori dei cittadini, le speranze disilluse, la rinunce ad alcune deleghe dei consiglieri, il grido di angoscia di un intero settore, quello edile, paralizzato da meccanismi interni allo stesso Comune, il forte e palpabile disagio amministrativo in un momento di difficoltà economica, le poche scelte non foriere di grandi orizzonti e sgradite ad i cittadini, le esternazioni oneste, meditate e negative di chi faceva parte della stessa dimessa amministrazione. Signor Commissario il nostro auspicio, unito nuovamente ai nostri auguri, e suffragato dalla sua storia e dal suo curriculum,  è che l’organo sostitutivo monocratico colga  le esigenze primarie della nostra città, ascolti tutti emendando notizie, consigli e suggerimenti da inveterate e fuorvianti coloriture politiche o strettamente personalistiche e possa svolgere le sue funzioni in un clima di serenità che sia di esempio e che riporti noi tutti a quella dialettica propositiva che è alla base di ogni democrazia partecipata. Buon lavoro con la nostra piena disponibilità ad esserLe vicini con il nostro bagaglio, fatto di senso di responsabilità verso le istituzioni ed  amore verso Minturno, le sue frazioni e tutti i suoi cittadini.



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