Un
uomo in un angolo della terra, quella stessa che noi ora chiamiamo Israele,
90.000 anni fa morì. Forse aveva 20 anni, quella era l’aspettativa di vita
allora. Perché quest’uomo ci interessa?.
I
suoi compagni lo seppellirono in una buca insieme ad una testa di cinghiale. Un
regalo, nella speranza che l’amico potesse apprezzarlo o potesse essergli utile
in un'altra vita. Ecco la prima testimonianza sull’usanza di onorare i morti,
una forma di spiritualità che poi è alla base di quell’insieme di sentimenti
che noi chiamiamo religiosità.
Un
impulso, un’esigenza senza spiegazioni che da sistemi di credenze più o meno
articolate tra di loro si è trasformato in movimenti organizzati che hanno
influito pesantemente sulla storia dell’umanità e della nostra società.
Dopo
un periodo di minore visibilità la religiosità rifà prepotentemente capolino
nella nostra vita di tutti i giorni. Nascono nuovi movimenti fondamentalisti,
pretesti religiosi sono alla base di vecchi e nuovi conflitti ed evoluzione
della società e progresso scientifico sono filtrati dalle lenti dei singoli
culti.
A
questo riguardo illuminante è la dichiarazione di Abd al Haqq Guiderdoni,
astrofisica del Cnrs di Parigi: “ Noi mussulmani abbiamo sempre contribuito
alla scienza, senza rotture con il sacro, come avvenuto tra illuminismo e
chiesa occidentale. Occorre dare significato alla raccolta di dati scientifici
attraverso la spiritualità. Credo sia necessario e fattivo un incontro tra
occidente e mondo islamico per cercare un riequilibrio tra scienza, tecnologia
e valori.
Le
religioni possano aiutare ad arricchire il proprio bagaglio morale nel momento
in cui una società deve fare delle
scelte quali la clonazione, la manipolazione del DNA ed altre.
Questo
potrà determinare l’inizio di un’epoca di confronti e confluenze che, come
spesso succede, nasce dal basso, dai fedeli e forse non si verificherà a
livello di chiese, ma da sola e forse utilizzando nuovi modelli di strutture
comuni.
Le
parole, prima silenziosamente scandite nei luoghi di culto, volano nella rete
ed internet, raggiungono tutti ne nell’anonimato informatico si è sempre un po
più se stessi al di la delle regole.
Divisione
o moltiplicazione?
Quindici
anni fa nel 1986, Giovanni Paolo II promosse la giornata mondiale della
preghiera che voleva essere simbolo di una istanza di condivisione. Ad Assisi
si riunirono oltre 100 rappresentanti dei diversi culti. Una giornata che
peraltro non ebbe seguito. La caduta del muro di Berlino aprì le porte a
numerosi conflitti nati sotto il segno della fede, non più americani contro
russi, ma cristiani contro mussulmani o cristiani fondamentalisti contro altri
fratelli.
Una
sola via verso la pace: quella del volontariato, quella della solidarietà,
quella della negazione di ogni egoismo, di qualsiasi natura. E’ un obbligo,
onde poter costruire una nuova scienza senza contrapposizioni precostituite,
una scienza dove la religione, il proprio credo possa essere di ausilio e non
di ostacolo, di confronto e dibattito per una serie di scelte responsabili che
coinvolgeranno i nostri figli.
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