Caro ladro,
qualche
giorno fa sei entrato in una strada di Scauri portando via da un appartamento due televisori, due computer e qualche
gioiello. Sull’episodio non voglio esprimermi, non so le motivazioni, nessuna
giustificabile, per le quali ti appropri di cose senza domandarti neanche quali
sacrifici o quali storie si nascondino dietro e quanti affanni o danni porti il
tuo modo di esistere.
Come dicevo
lascio agli altri ed alla tua coscienza possibili riflessioni, ma non è per
questo che ti ho scritto; uno di quei computer, quello nero, contiene tutta la
mia vita professionale ed umana: scritti, relazioni, iniziative di
volontariato, lettere, etc, etc.
Come capita
a molti, non ho fatto una copia delle cartelle presenti sul computer. Molto di
quel materiale lo utilizzo per portare sollievo ed informazioni a chi soffre di
cancro o a chi cerca di evitarlo. E’ evidente l’assoluto valore morale e non economico
di queste produzioni la perdita delle quali mi mette addosso una grande
angoscia ed un senso di frustrazione assoluto.
Non ti
chiedo un favore, non ti prego, non sarebbe giusto ed anche Tu potrai capirlo;
ti ho espresso soltanto un dato di fatto sperando che la tua mente capisca che
non è giusto assommare al danno il dolore psichico. Le cose, con i sacrifici, possono
ricomprarsi, quegli scritti all’interno del computer, no! E non è paragonabile
neanche al valore di qualche gioiello di famiglia; per quelli il solo dolore,
per i miei scritti un danno apportato a chi, grazie anche a quelle cose, ha
dato sollievo e vita a tanta gente.
Fai
ritrovare il computer dove vuoi tu (in
chiesa, dai carabinieri, nel mio cortile), oppure fammi copiare quello che vi è
sul computer; non serve a chi l’acquisterà ma a Me ridarà il sorriso.
Chiudo
affidandomi alla tua coscienza con la sicurezza che in ognuno di noi vi è una
parte di bene.
Il Derubato
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