domenica 5 giugno 2011

....e Milano?

Ogni promessa è debito ed Io ritorno sull'argomento elezioni per parlarvi di Milano. Sconfitta la destra. Molte le cause ma, tra esse, quella che ha inciso fortemente è la crisi internazionale. Milano è la città, in Europa, per antonomasia, del lavoro, la città della grande imprenditoria, della grande finanza e di uno dei tassi di occupazione più alti in Italia. Laddove quindi si è veramente sentita la crisi è proprio in questa città tantissimi la hanno percepita,e la destra, ha punito la Moratti, figlia di quel governo che è riuscito "solo" a mantenere i conti pubblici a posto. Di contro vince un Pisapia, della sinistra extraparlamentare che a sua volta aveva già battuto il candidato di sinistra. Previsioni: tra un anno cade la giunta!!! Avete, infatti, ascoltato le prime parole del nuovo sindaco: Milano deve tornare ad essere la città dell'accoglienza con posti di aggregazione per i giovani, gli anziani e gli altri. Sembravano le parole del Sindaco di Salsomaggiore. Milano è la Milano da bere, da consumare, la città del lavoro e non dei turisti o di coloro che hanno tanto mtempo libero. Una filosofia inadatta che porterà, ho fatto la mia previsione, ad una caduta relativamente rapida di questa giunta. Questa città abbisogna di prepararsi all'EXPO internazionale, ha bisogno di sostenere i siti produttivi, deve rimanere la capitale economica della nazione e, per governarla, c'è bisogno di un vero presidente (vedi Albertini)

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