Napoli: Un sindaco per il 30% dei napoletani
Avevamo preannunciato un intervento dopo i ballottaggi. Non ci tiriamo indietro cercando, però, di fare delle precisazioni. La destra ha avuto un risultato negativo, come pure tutti i governi alle urne in questo periodo di crisi (l’elettore se la prende con chi governa). Dall’altro lato un successo per la sinistra extraparlamentare, una sconfitta del PD ( a Milano aveva perso già con la sconfitta alle primarie del suo candidato) a favore delle altre liste di sinistra, un risultato deludente per Lega, Futuro e libertà. Buono il risultato dell’UDC in tutt’Italia sia dove è andato a sinistra così come quando è andato a dx (potere genico dei democratici cristiani). Il PDL rimane il primo partito in Italia con nessuna possibilità, neanche numerica di alternative. Ed ora parliamo dei due casi clamorosi: Napoli, la mia città. Ebbene a Napoli, al ballottaggio, hanno votato solo 410907 elettori sugli 812450 aventi diritto con 401543 cittadini che si sono astenuti. Dei votanti 410907 bisogna escludere 5966 schede tra bianche e nulle e si arriva a 404941; di questi il 65.38% ha votato De Magistris, quindi 264.752 abitanti…. Ovvero De Magistri è il Sindaco di poco più del 30% dei napoletani e la maggioranza di essi ha votato “non voglio più nessuno – sono tutti uguali ed , ormai, questa è una città morta”. In questo giudizio rientra il giudizio negativo sul centro destra napoletano; mai esistito (immaginate che una volta è stato rappresentato da Bocchino) come opposizione, ha dimostrato, in veste di maggioranza (vedi Regione) in questo anno di lavoro, di non incidere e di non fare una sola cosa, anche se piccola di destra, neppure buttare fuori i vecchi bassoliniani o Demitiani. Purtroppo e lo dico con mestizia, tutto ciò, in uno con le possibilità future del personaggio De Magistris, porteranno alla crisi nel giro di 3-4 mesi e, vedrete si cadrà sulla o meglio, nella munnezza. Un non voto di protesta contro la destra, un voto contro Caldoro , un voto contro Bassolino e Iervolino; ed infine il sogno che un ex magistrato (la legge in persona), sia l’unica soluzione, non tenendo conto che, su questo versante, che la cosa migliora sarebbe stata un Direttorio formato da un generale dei Carabinieri, un colonnello della Finanza, una Preside della scuola prima del 1968, un esperto del bello o meglio un affossatore del brutto, un nuovo Cardarelli, il Genio della lampada, ed, infine, un diretto discendente di San Gennaro. Chi vedrà vedrà. Su Milano vi parlerò al prossimo post.
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