Vado da INS, il supermercato di Marina di Minturno, perché è l’unico ad avere i bastoncini per il mio gatto. Mi domando come è possibile dare la licenza ad un esercizio commerciale, un supermercato, che non accetta la carta di credito ed il pagamento con Bancomat funziona un giorno SI ed uno NO. Vi immaginate un turista straniero che, fatta la spesa, riempito un carrello, si avvicina alla cassa e vuol pagare con l’America Express GOLD. Signore mi dispiace non accettiamo la carta di credito: Viva il turismo, viva la protezione del consumatore, viva il pressapochismo di Minturno. Ma, stavolta, si è esagerato. Ho dovuto assistere ad una vera tortura a cui era sottoposto il personale di cassa: dalle finestre il sole batteva sulla povera cassiera che non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti ed, in un lago di sudore, cercava di fare i conti. Peggio del Medioevo, peggio dello schiavismo e, non esagero, visto che la cassiera alle mie rimostranze sulla sua situazione replicava: importante è avere il posto di lavoro. Ma dove siamo arrivati?, a quale ricatto devono sottoporsi le persone nel momento del bisogno; chi deve intervenire?; ma è mai possibile che a Minturno non c’è niente che funzioni in maniera almeno sufficiente. Il Commissario? altrochè, non uno ma dieci ce ne vorrebbero per riportare questa città non dico alla sufficienza ma, almeno, sollevarla dallo stato di degrado diffuso in cui versa.
Vanda Anselmi Capofila Lista civica Volare
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