Ch.mo Dott. Vincenzo
Greco
Commissario
straordinario
Comune di Minturno
Mi riferisco al cartello di
divieto comparso nella piazza Rotelli ed intitolato “Luogo di culto”.
Certo della sua cultura e della sua conoscenza della legge,
non le ricordo la definizione del concetto di piazza, gli articoli del codice
della strada e quelli, questi si più specifici (può controllarli sulla pagina
di Fuori la voce – FB), del codice canonico sul significato di luogo di culto.
Mi rivolgo a Lei, invece come rappresentante
della polis: ricorda: “Date a Cesare
quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio”.
La piazza è sempre stato il luogo
della democrazia
per antonomasia, sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano per
discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sulle leggi, e contemporaneamente
il luogo del mercato e il centro economico e politico, e perciò vi sorgevano
gli edifici pubblici, gli uffici, i teatri.
Nella polis romana tutti coloro
che possedevano la qualifica di cittadini avevano gli stessi diritti e gli
stessi doveri e, tornando agli studi classici, famosi filosofi greci
affermavano che la polis di Atene era si un luogo con case, mercati, templi e teatri, ma che erano gli ateniesi a fare la polis, ovvero
la piazza è dei cittadini, senza limitazioni, ovvero con le limitazioni previste
dai vari codici esistenti.
Tutto ciò per invitarla ad
eliminare quel cartello per due motivi: la piazza non è luogo di culto
e, visto che già esistono, come dicevo, leggi e circolari che regolano l’uso
dell’isola pedonale, laddove è possibile, visto che è quindi anche pleonastico,
cerchiamo
di evitare la parola vietare.
Per ciò che attiene la vicinanza
con la Chiesa direi, nel rispetto di tutti i credo, ci bastano i dieci
comandamenti e, da buoni cristiani facciamo nostro l’invito del buon Gesù: «Lasciate che i
bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene
il regno di Dio”.
Ebbene, laddove possibile, chiudiamo un
occhio, stiamo attenti con un vigile od un nonno civico, che non vi siano
incidenti o che non siano posti in atti fattori di rischio, ma se un bambino
gioca, se si addestra con la sua biciclettina senza ruote, se corre dietro una
piccola palla….. ebbene sorridiamo, viviamo la sua gioia, la sua spensieratezza
e, almeno la domenica, lasciamolo libero o quasi da divieti, leggi e
costrizioni. Poi quella spensieratezza sparirà e entrerà anche Lui nel mondo
civile, quello delle regole, dei divieti, dei doveri, degli obblighi e, spesso,
dei soprusi.
Vanda Anselmi
Presidente
associazione House-Hospital onlus
Sezione
sud-pontina
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