martedì 8 novembre 2011

CARO DR. INGROIA



Che Lei abbia dichiarato di sentirsi un partigiano della Costituzione è certamente “cosa buona e giusta” come si suole dire negli ambienti catto-comunisti a Lei vicini (almeno così appare).
Ci sono però alcune riflessioni da fare: il compito del giudice è di far applicare le leggi dello stato e, tra esse, non solo la costituzione ma anche quelle che emana il Parlamento e quyindi lei dovrebbe essere partigiano della costituzione e del parlamento, allo stato preseduto da Silvio Berlusconi (forse è per questo che ha citato solo la costituzione e non il parlamento?); e poi la Costituzione, che noi tutti amiamo, dovrebbe essere amata e difesa in tutta la sua interezza e non monca della norma sulle autorizzazioni a procedere che i Padri della Costituzione avevano inserito evidentemente a giusta ragione per bilanciare i poteri; terzo quando si parla di partigiani si parla, certamente, di una delle più belle pagine della nostra storia ma, anche, di una pagina scritta tutta da gli storici di sinistra e che presenta numerose ombre sulle quali si è messa, ed Io sono in parte d’accordo, una pietra sopra; quarto uno degli attributi del Magistrato è l’imparzialità, quella manifesta ma anche quella apparente. Ebbene un Magistrato non può esibirsi sulla platea di un movimento politico e, per di più, nel cui simbolo compare la scritta comunisti  che fa riferimento ad un movimento politico che ha creato morte e dittatura ieri ed oggi (Cina), nel mondo. Di un Magistrato non bisognerebbe che si sapesse neanche la squadra per la quale tifa nel calcio e questo giustamente perché si potrebbe trovare a processare il presidente di quella squadra e qualcuno si potrebbe fare domande sulla sua imparzialità; quinto, partigiano e democrazia non possono nascere da un esponente di una categoria che ha una propria rappresentanza sindacale (è giusto?) e che soprattutto ne ha una sola come se al centro di questa categoria non ci fosse una dialettica sindacale, ci fosse un solo parere e non esistano le opposizioni (una casta). Di un magistrato non bisognerebbe conoscere neanche il nome od il viso, rappresenta la giustizia che, a differenza della fortuna non è bendata ma non è giusto che veda (certi PM) solo con un occhio. Veda, la troppa visibilità se la andiamo a paragonare con la storia degli arbitri del calcio (che un po dovrebbero essere imparziali e giusti come Voi) ci ha insegnato che si diventa protagonista, ci si sente onnipotenti ed, infine, si cade, se va bene nella sudditanza psicologica (se non sei contro Berlusconi o non indaghi su di Lui o, ancora peggio, lo assolvi). E’ giusto che Lei abbia idee politiche, religiose, calcistiche, televisive od altro ma, purtroppo non le può esprimere ne darne a vedere, almeno sino a quando vestirà quella bellissima veste nera con ghirigori argentei o dorati che è l’espressione, nella sua bellezza, eleganza e particolarità,  di una categoria speciale, o, almeno così dovrebbe essere. Io ci credo, credo nella magistratura, ma credo altresì nel Parlamento e nelle istituzioni dello stato a cui va accreditato il massimo rispetto ed il rispetto delle peculiarità dei ruoli. 

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