lunedì 5 dicembre 2011

SILVIO HAI PERSO UN'OCCASIONE


13 batte 900. Sospensione della democrazia, e tanti altri potrebbero essere i titoli dei giornali al domani del decreto “salvaitalia” approvato dal Presidente MareMonti. Ma mentre scrivo sto ascoltando gli interventi al parlamento dei vari partiti ed è facile fare alcune considerazioni. Innanzitutto, la morte del bipolarismo, infatti i due grandi partiti votano all’unisono e si esprimono negativamente le ali estreme dei due schieramenti e, visto come la penso Io, complimenti alla Lega ed ad Italia di valori, gli unici (e da Di Pietro non me lo aspettavo) esprimono la difesa del ceto medio-basso, la borghesia, i dipendenti pubblici, gli operai, facendo leva sulla completa assenza di equità nella manovra. Ma la domanda più semplice che ognuno si pone: ma non è possibile che prima i partiti si fossero messi d’accordo per superare questa crisi smettendola con bisticci e pregiudiziali? Chi è più colpevole, il centrodestra che non ha saputo portare avanti le riforme e creare unità o i comunisti che hanno passato tre anni a cercare una strada per cacciare Berlusconi ? (vedi Renzi che, all’opposizione del PCI, strillava inutilmente di lasciare stare l’antiberlusconismo per portare avanti un nuovo programma di rigore e di crescita).  No, in questa tornata mi ha deluso più Berlusconi che non Bersani e non per le norme(che non mi toccano troppo) approvate da MareMonti ma per una scelta egoistica fatta quando gli è stato proposto, dal terzo Polo di fare un passo laterale e di affidare la poltrona ad Alfano con l’entrata nel governo dell’UDC. Si sarebbe potuto mettere in atto, con una grande maggioranza le riforme ed affrontare la crisi. Hai sbagliato Silvio o almeno non sei stato statista (vedi Craxi) fino in fondo. Ora sono dubbioso, certamente non voterò mai centrosinistra ma è l’unica cosa sicura che ho in mente. Se fossi stato Io al posto tuo l’avrei fatto, forse avrei chiesto, ufficiosamente a Casini di non premiare il traditore Fini, o meglio la moglie; questo sarebbe stato il contorno di uno statista con le sue piccole e grandi visceralità.  

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