13 batte 900. Sospensione della democrazia, e tanti altri
potrebbero essere i titoli dei giornali al domani del decreto “salvaitalia”
approvato dal Presidente MareMonti. Ma mentre scrivo sto ascoltando gli
interventi al parlamento dei vari partiti ed è facile fare alcune considerazioni.
Innanzitutto, la morte del bipolarismo, infatti i due grandi partiti votano all’unisono
e si esprimono negativamente le ali estreme dei due schieramenti e, visto come
la penso Io, complimenti alla Lega ed ad Italia di valori, gli unici (e da Di
Pietro non me lo aspettavo) esprimono la difesa del ceto medio-basso, la borghesia,
i dipendenti pubblici, gli operai, facendo leva sulla completa assenza di
equità nella manovra. Ma la domanda più semplice che ognuno si pone: ma non è
possibile che prima i partiti si fossero messi d’accordo per superare questa
crisi smettendola con bisticci e pregiudiziali? Chi è più colpevole, il
centrodestra che non ha saputo portare avanti le riforme e creare unità o i
comunisti che hanno passato tre anni a cercare una strada per cacciare
Berlusconi ? (vedi Renzi che, all’opposizione del PCI, strillava inutilmente di
lasciare stare l’antiberlusconismo per portare avanti un nuovo programma di
rigore e di crescita). No, in questa
tornata mi ha deluso più Berlusconi che non Bersani e non per le norme(che non
mi toccano troppo) approvate da MareMonti ma per una scelta egoistica fatta
quando gli è stato proposto, dal terzo Polo di fare un passo laterale e di
affidare la poltrona ad Alfano con l’entrata nel governo dell’UDC. Si sarebbe
potuto mettere in atto, con una grande maggioranza le riforme ed affrontare la
crisi. Hai sbagliato Silvio o almeno non sei stato statista (vedi Craxi) fino
in fondo. Ora sono dubbioso, certamente non voterò mai centrosinistra ma è l’unica
cosa sicura che ho in mente. Se fossi stato Io al posto tuo l’avrei fatto,
forse avrei chiesto, ufficiosamente a Casini di non premiare il traditore Fini,
o meglio la moglie; questo sarebbe stato il contorno di uno statista con le sue
piccole e grandi visceralità.
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