Cari
lettori, Credetemi è un momento veramente difficile per la nostra Repubblica.
Mentre scrivo la presidente della camera, Boldrini, elenca i voti della
votazione del presidente della Repubblica: Napolitano, giorgio napolitano,
napolitano g., g. napolitano alternando
i pochi voti ancora confluenti su Rodotà. Napolitano, un uomo che rinuncia ad
un meritato riposo per sollevare partiti e nostri parlamentari da un’impasse
con straordinarie ricadute su questa povera e bistrattata Italia. Fuori
Montecitorio un gruppo di grillini e di SEL , in attesa del Guru della rete,
dell’affabulatore dei populisti, della voce ufficiale della mente Casaleggio,
con cattiveria e rabbia esprime un dissenso senza motivazioni. Il loro
candidato, peraltro eletto solo da 48.000 italiani, e non sappiamo anche con
quanti voti, sembra incarnare un
cambiamento che sa solo di sfascismo. Lo stato italiano è retto da una
democrazia parlamentare attrezzata attraverson la forma dei partiti che
regolano una maggioranza ed una minoranza che devono alternarsi nella editare
leggi per la strutturazione della nostra vita, del nostro vivere quotidiano.
Andare contro significa voler creare un’oligarchia, altro che cittadini, di
opinione, fatta di SMS, di post, di frasi espresse, non compiutamente su Facebook
o su Twitter, o, al più, sul voto di un 25% degli elettori su un totale del 75%
dei votanti. E poi quale uomo dello stato, pagayto dallo stato, con pensione d’oro
dello stato, non tiene il pudore di farsi da parte e rinunciare alla candidatura
di fronte ad un personaggio, allo stato ancora presidente della Repubblica ed
espressione del 75% di quel 75% degli italiani votanti: CHE SCHIFO.
Se questa
elezione significa, come credo, lasciare questa seconda repubblica per
affermare una repubblica presidenziale, se questa elezione significa dare un
giusto ruolo, peso e fora ad una sinistra estrema, se significa, finalmente una
sinistra riformista non giustizialista con Berlusconi e garantista con ladri ed
assassini, soprattutto loro amici, se questa elezione significa finalmente due
schieramenti contrapposti ma non più nemici, se questa elezione significa cambiare
una costituzione bellissima ma ormai vetusta ed incapace di rispondere alle
attuali esigenze, se questa elezione significa , finalmente per l’Italia,
rientrare in una logica di vera democrazia dell’alternanza e della non contrapposizione
pretestuosa, se questa elezione significa il superamento dell’antiberlusconismo
che non è una filosofia politica, ebbene:
IO SONO
FELICE
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