La nostra lista civica Con Noi Donne, pur nella consapevolezza che la politica
locale, quella amministrativa, abbia una sua peculiarità, ritiene che chi si
occupi di tali argomenti non può esimersi da alcune considerazioni sulla
attualità nazionale, intervento utile a
caratterizzare, per se stessi e per gli altri, gruppi ed uomini ed ad
allontanarsi da quel “non pronunciarsi” spesso figlio del “comodo” e del
“utile”.
Per questo motivo la nostra lista, su indicazione della
coordinatrici Vanda Anselmi ed Irene Sparagna, ha voluto questa lettera aperta
a Matteo Renzi, personaggio che si ammanta del nuovo e del fare e possibile
perno per scardinare quella politica “squallida” e “corrotta” invisa al popolo
italiano avendola identificata quale colpevole di tutti i suoi problemi.
Caro dottor Renzi, l’episodio Napolitano è un ulteriore
tassello posto da quel mosaico istituzionale che ha fallito e che ha portato la
nostra Italia in condizioni socio-economiche gravissime. Un Presidente della
Repubblica che organizza un cambio di governo con iniziative personali
extraistituzionali coinvolgendo
personaggi al di fuori delle istituzioni o, addirittura, appartenenti a lobby finanziarie con interessi privati, è,
a dir poco, sospetto. Il ruolo
dell’allora direttore di Banca Intesa e del finanziere a cui è intestata la
tessera n°1 del PD (Di Benedetti), se non porta a pensare ad un complotto
antiberlusconiano, è perlomeno irrituale configurando orizzonti che confermano
come la nostra politica possa essere determinata da ambienti finanziari, aperti
o sommersi, italiani o extranazionali. Anche la domanda, perché tale polverone
che coinvolge il capo dello stato, venga alzato proprio in questi giorni
dovrebbe trovare giuste risposte. In tutta questa commedia, forse meglio definire
tragedia della politica, il suo possibile ruolo, dottor Renzi, dovrebbe essere
quello di confermare la sua dichiarata idiosincrasia per un vecchio e torbido
modo di fare politica e, ancor di più, affermare
e reclamare l’autonomia delle istituzioni da quei gruppi di potere, soprattutto
finanziari, nazionali e non. Riteniamo, altresì, che Lei debba dimostrare la
differenza rispetto quella parte della sinistra che dai brogli del referendum
monarchia-repubblica (vero Togliatti?) sono stati gli estensori di una ricostruzione
storica a dir poco omertosa se non faziosa e falsificatrice. Se tutto ciò non
avverrà, se anche la sua avventura da premier debba nascere, non da un voto
democratico, ma da non ben chiari accordi dentro e fuori le istituzioni,
ricordi, signor Renzi, che, consapevolmente o meno, si sarà dato un ulteriore
risposta alla domanda perché la maggioranza degli italiani, a cui noi ci
accumuniamo, non vuole la sinistra al governo centrale del Paese.
Nella speranza che, un cambiamento RADICALE” della sinistra
possa offrire al cittadino un’alternativa seria e credibile noi torniamo a fare
politica locale con onestà, correttezza
e coerenza offrendole i nostri migliori auguri.
Dott. Francesco Cremona
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