FLASH - Dalle colonne di "Libero", il giornalista Paolo Liguori, lancia un forte attacco: "Caro
direttore, siete stati troppo prudenti. Ho letto il vostro articolo
intitolato «Chi paga gli arbitri» e la prima impressione che ho avuto è
che siete stati davvero prudentissimi. Tra Figc e Fiat, quindi tra Figc e
Juventus, non c’è un presunto conflitto di interessi: c’è un palese
conflitto di interesse. La federazione paga gli arbitri, ma la Fiat paga
la federazione, quindi la Fiat paga gli arbitri: è un ragionamento
logico. E sta diventando una cosa decisamente insopportabile. L’Italia
sta cambiando, tutti sospettano di tutti, ma l’unico settore in cui si
tollerano ancora queste cose è il calcio. L’Aia è la settima componente
della Federcalcio, ma gli arbitri dovrebbero diventare una categoria
professionale ed avere una propria federazione, come succede in tutti
gli altri sport. Altrimenti i condizionamenti sono ovvi. E vi spiego il
perché. Come ho letto sul vostro Quotidiano, l’intero budget degli
arbitri italiani si aggira sui 3,8 milioni di euro. Una cifra che
un’azienda come la Fiat può facilmente coprire. In più, i fischietti più
partite dirigono, più soldi guadagnano. Per non essere sgraditi, devono
fare delle cose ovvie, cioè non dare fastidio. Sono cose che forse
farei anche io, ma per fortuna il mio mestiere non è l’arbitro. Ma gli
episodi sono talmente evidenti che non si possono non citare. Prendiamo
il caso di Rizzoli, l’arbitro che ci rappresenterà ai Mondiali: i suoi
errori spuntano nel derby di Torino, ma è lo stesso arbitro che ha
rovinato la partita Juve-Roma con quelle due espulsioni ridicole. E
Rizzoli è anche l’arbitro di linea di Catania, che via radio consiglia
Gervasoni di annullare il gol dei rossoblu. E Gervasoni è l’arbitro che
ha dato quattro giornate di squalifica a Borja Valero, e nonostante
l’enorme errore viene comunque designato come giudice di porta per
Milan-Juve. I nomi sono sempre gli stessi e non è certo un caso.
L’obiettivo è chiaro, ed è stato reso ancora più evidente tutte le volte
che è stata fermata la Roma. La squadra di Garcia aveva fatto una
sequenza di risultati e poteva scappare, ma è stata bloccata in due
partite chiave, con il rigore negato a Pjanic contro il Torino e i due
rigori negati a Bergamo. In questo momento la Juve viene aiutata perché
sta passando un momento di grande difficoltà, tutti lo sanno. I regali
contro Verona e Torino valgono tre punti in più, che non sono pochi. A
me non interessa però che la Roma, il Napoli o la Fiorentina siano
davanti. Certamente se non ci fossero queste influenze dall’alto il
campionato sarebbe più pulito, anche per quanto riguarda i due pesi e le
due misure su striscioni e cori razzisti. Vogliamo paragonare l’odioso
striscione sulla strage di Superga con un coro? La Roma viene punita con
mezzo Olimpico chiuso, una cosa illegale visto che il coro non è stato
fatto in campionato, mentre allo Juventus Stadium, dove tutto sarebbe
facilmente controllabile, fanno entrare striscioni come quello sui morti
di Superga. Non è però una novità questa situazione. Il nostro
campionato per me da sempre è un campionato «italiano-juventino », lo
scettro del potere lo ha da sempre la Juventus, tranne qualche raro caso
tipo Verona o qualche vittoria di Inter e Milan, che visti gli
squadroni che hanno creato negli anni non potevano che vincere. Oggi la
situazione è peggio di Calciopoli: lì si trattava di qualcosa di quasi
eccezionale, hanno voluto usare Moggi visto che ormai gli aiuti erano
troppo palesi. Oggi però si tratta di normalità, che è ancora peggio di
quanto visto durante l’era Moggi. E la cosa più negativa è che nessuno
ne parla, essendo appunto ormai diventata una cosa normale che la Juve
venga aiutata. Il ragionamento che voi avete fatto, anche se l’avete
trattata come una provocazione, è la perfetta lettura di quanto sta
avvenendo in Italia: ci sono pressioni dall’alto, qualcuno deve vincere.
E chi dice il contrario sinceramente mi fa ridere".
MEDITATE GENTE.....MEDITATE
MEDITATE GENTE.....MEDITATE
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